Messa ingiustamente in ombra dalle località balneari della Costa Smeralda o della Costa del Sud,
sui cui litorali si riversano ogni estate milioni di turisti, Cagliari è un perla da scoprire, una
tappa da includere per sorprendersi di tutto ciò che il capoluogo della Sardegna sa offrire, prima di
cedere alle lusinghe balneari delle sue coste stupende.
Grazie ai sempre più numerosi voli low cost, oggi è ancora più facile raggiungere Cagliari, ad
esempio per un weekend lungo che coniughi la visita della città, con una tappa su uno
degli splendidi litorali che la circondano: dalla mondanità di Villasimius, alla tranquillità di
Nora, piccolo borgo marinaro a misura d’uomo.
Cagliari si visita a piedi, con il suo saliscendi di strade e stradine
e scalinate a cui fa da sfondo il mare azzurro: perdendosi per il
centro storico si arriva al Bastione di San Remy, con la
monumentale scala e l'ampia terrazza panoramica, che
domina la città; ancora una salita, per raggiungere la cima del colle del Castello e visitare la cittadella dei musei e poi ancora
Piazza Palazzo, con la cattedrale e il Palazzo Regio. Si scende e
ci si ferma con il naso all’insù per ammirare la torre dell’Elefante,
sulla quale i più intrepidi possono salire attraverso le strette scalette di legno. Si scende ancora, e
ci si ritrova al quartiere della Marina, con il suo dedalo di viuzze colme di botteghe e
trattorie.
E infine, si arriva verso il mare e verso la spiaggia dei cagliaritani: il Poetto.
Il Poetto è una lingua di sabbia fine fine e bianchissima che si allunga per ben otto chilometri
dal promontorio della Sella del Diavolo fino al litorale di Quartu S.Elena.
Tradizionalmente, è scandita in “fermate” che riprendono le vecchie fermate del tram,
oggi coincidenti con quelle degli autobus cittadini che permettono ai cagliaritani di spostarsi
comodamente dal centro al mare in poco tempo.
Ma il Poetto è più di una spiaggia: al Poetto si va in pausa pranzo per mangiare un panino o
un'insalata al sole, seduti ai tavolini dei bar e dei chioschetti che costellano tutta la spiaggia;
al Poetto si va a correre e, quando il vento lo consente, si fa kitesurf; al Poetto si va nelle sere
d’estate per ascoltare musica dal vivo e per ballare.
Sono tantissime le specialità gastronomiche del capoluogo, ma una visita a Cagliari non si può dire
completa senza aver assaggiato un piatto di pasta con i ricci di mare accompagnati da un
bicchiere ghiacciato di Vermentino.
Per i cagliaritani, la pasta con i ricci è quasi una questione di identità: e non c’è abitante
del capoluogo sardo che non sappia preparare questa ricetta.
Serviti freschissimi tutto l’anno, i mesi migliori per gustarli
sono gennaio, febbraio e marzo, mentre in maggio e giugno
la pesca è sospesa per garantire la riproduzione.
In cucina si utilizzano le femmine del riccio, riconoscibili per il colore degli aculei, che vanno dal viola, al marrone, al verde scuro. Appena pescato, si apre il riccio con
l’apposita pinza, quindi si sciacqua in acqua di mare e si
preleva la sacca interna delle uova, di un bel color rosso
corallo. A questo punto si scola la pasta, la si fa saltare in un
soffritto di aglio e prezzemolo e si aggiungono i ricci a
crudo, per un primo piatto che nella sua essenzialità
racchiude tutto il sapore e il profumo del mare.