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WEB MAGAZINE Estate 2016

Ogni stagione è una novità di informazioni, consigli, curiosità per vivere la tavola in modo creativo e sorprendente!

Vegetali creativi

Spiralatore, temperaverdure, rigalimoni, levanoccioli, scavini di tutte le fogge e altri aggeggi più o meno fantasiosi stanno arrivando nelle nostre cucine. Arriva da oltreoceano ma si è affermata anche da noi questa tendenza a portare in tavola gli stessi ortaggi di sempre in formati nuovi e più divertenti.

Il look dei piatti può cambiare la percezione di quello che si mangia, insomma “anche l’occhio vuole la sua parte” recita un proverbio assai diffuso e così è: a tavola, prima di ogni cosa, si mangia con gli occhi. È per appagare la vista, ma anche per sperimentare con forme e consistenze, che nasce questa diffusa voglia di proporre i soliti piatti in versioni più belle e colorate, senza per questo rinunciare al gusto.

Piatti sani, spesso in versione completamente veg, che alleggeriscono la tavola di calorie ma aggiungono colore e allegria, soprattutto in una stagione come questa in cui i banchi del mercato si riempiono di tinte forti. In commercio ormai esistono moltissime attrezzature che ci aiutano in questo compito e - anzi - lo rendono persino più veloce e divertente.

Ci vuole un attimo, per fare, con uno spiralatore qualunque, un piatto di spaghetti di zucchine o di carote condito con sughi freschi e leggeri e avere così, bella e pronta, un’ottima alternativa, senza carboidrati, al classico piatto di pasta. Proporli così, pure ai più piccoli, che spesso dalle verdure sono intimoriti, li renderà certamente più appetibili.

Meno salutari ma ugualmente belli, i riccioli di patate, ottenuti con lo stesso attrezzo, che una volta fritti diventano una bellissima decorazione e un modo alternativo per servire le classiche patatine in modo più ricercato.

Piccoli boccioli di carote e di cetrioli, ottenuti temperando - letteralmente - gli ortaggi, possono diventare bellissimi fiori che adornano un bel cespo di insalata riccia e trasformare anche un pinzimonio in una vera e propria opera d’arte.

Giochi di forme e un po’ di ingegno fanno pinguini di melanzane, ranocchie di peperone, ricciolute pecorelle di cavolfiore, bruchi di cetriolo e topini di ravanelli o di fragole, e che dire delle bellissime rose che si creano avvolgendo fettine sottili di ogni tipo di frutto? Quelle di avocado e mango, le più esotiche, lasciano a bocca aperta.

Ci sono poi cutter in metallo di ogni forma e grandezza per dare forme fantasiose anche a semplici fette di verdure e trasformare pietanze, altrimenti banali, in un gioco divertente e gustoso per chi mangia e chi cucina. In questo modo persino uno spiedino di frutta può trasformarsi in un fiore o in una danza di stelle colorate.

Non serve essere maghi dell’impiattamento o scultori, bastano appena un po’ di gusto estetico e di fantasia per ravvivare i piatti di sempre e aggiungere quel tocco di estro creativo che in cucina può fare la differenza.

Quella che una volta era una tendenza tipicamente orientale - di cui sono bella testimonianza i bento giapponesi, schiscette del Sol Levante curate nei minimi dettagli - oggi è diffusissima anche da noi. Non più solo pomme parisienne o duchesse come tetto massimo della creatività ai fornelli, insomma, adesso possiamo comodamente munirci dei più diversi attrezzi da cucina dedicati alle decorazioni e realizzare con il cibo (senza per questo snaturarlo) composizioni tutte da guardare e poi mangiare.

Piatti così belli che anche fotografarli è piacere e divertimento. Lo testimoniano i molti instagramer specializzati in questo tipo di opere originali, che ogni giorno condividono piatti pieni di colore e inventiva e riescono a stupire per  la grande immaginazione che hanno, in grado di vedere in una semplice fetta d’arancia un pallone, prima, e una ruota poi e poi ancora chissà cos’altro.

Tale è la diffusione di questa tendenza che ormai è diventata anche una questione di design. Ci sono vere e proprie scuole che insegnano a realizzare intagli bellissimi e decorazioni completamente edibili e chef che hanno perfezionato piatti sempre più simili a sculture ricavando, da semplici ortaggi, vere e proprie installazioni naturali, che se non fossero così buone potrebbero anche andare in un museo.



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