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WEB MAGAZINE PRIMAVERA 2013

Ogni stagione è una novità di informazioni, consigli, curiosità per vivere la tavola in modo creativo e sorprendente!

I cereali minori

Grano, riso e mais sono certamente alla base dell’alimentazione dei popoli di tutto il mondo, ma esistono anche altri cereali, meno conosciuti e spesso progressivamente abbandonati, che hanno invece un ruolo nutrizionale molto importante.

L’orzo è uno dei cereali più antichi del mondo (9.000 a.C.): conosciuto nell’Egitto dei Faraoni, nell’antica Grecia e a Roma, era consigliato da Ippocrate per ogni genere di malattie data la sua digeribilità e la buona quota energetica. In commercio esistono due tipi di orzo: orzo mondo integro, privo soltanto parte esterna non digereibile e l’orzo perlato che viene brillato analogamente al riso.

Tra le colture alimentari, il sorgo è una delle più resistenti alla siccità ed al calore, caratteristica questa che la rende una coltura ideale nelle regioni aride, dove gioca un ruolo importante nell’alimentazione delle popolazioni che le abitano.


La segale è un cereale molto simile al mais e all’orzo ma con chicchi privi delle proteine adatte alla lievitazione per cui si deve mescolare con farina di frumento per ottenere il pane. Cresce bene nei climi asciutti e ventilati del nord Europa. Dal punto di vista nutrizionale è interessante per l’elevato contenuto di lisina, amminoacido essenziale per l’organismo umano.

 

Spesso sottovalutato, il miglio matura in soli sessanta giorni, cresce in terreni poveri ed è resistente alla siccità. È ancora usato in Africa e in Asia ove è coltivato da 5000 anni per fare pane e polenta, rappresentando quindi un’importante fonte nutritiva.


Considerata a torto un cereale, la quinoa appartiene alla stessa famiglia degli spinaci. Cresce spontaneamente ma viene anche coltivata da migliaia d’anni nella regione delle Ande dove è conosciuta sin dai tempi degli Incas e degli Aztechi. I semi contengono circa il 60% di carboidrati e l’11% di proteine di elevato valore biologico. Non contiene glutine e pertanto può essere utilizzata da soggetti celiaci. Anche le sue foglie sono altamente nutrienti e si possono mangiare cotte come gli spinaci o crude in insalata.


Il kamut è invece  un antenato del grano duro moderno (Triticum durum). È stato scoperto, migliaia di anni fa, nella “mezzaluna fertile”, la regione situata fra l’Egitto e la Mesopotamia. Il nome deriva da Ka’ moet che, nella lingua egizia antica, significa “anima della terra”. I suoi grandi chicchi contengono dal 20 al 40% in più di proteine, percentuali più elevate di lipidi, amminoacidi, rispetto al grano comune.

 

Orzo
Segale
Quinoa



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